Anoressie e bulimie by Massimo Cuzzolaro

autore:Massimo, Cuzzolaro [Cuzzolaro, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: La cultura scientifica, Psicologia, Farsi un'idea
ISBN: 9788815320919
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2014-10-14T22:00:00+00:00

Se frammentiamo la vicenda di V. nella burocratica successione delle categorie diagnostiche attraversate vediamo sfilare quadri di anoressia nervosa restrittiva prepuberale, poi di anoressia nervosa bulimica, poi di bulimia nervosa con pratiche di svuotamento (il peso era aumentato ed era comparso il ciclo mestruale), poi di disturbo schizofreniforme, quindi di disturbo del comportamento alimentare non altrimenti specificato.

La storia illustra bene il valore di istantanee, utili ma parziali e provvisorie, che hanno le diagnosi psichiatriche fondate sulla ricognizione di sintomi. Il passaggio successivo e decisivo è, sempre, tentare di legare in trame plausibili peripezie biografiche, percorsi della vita psichica e sintomi attraverso ipotesi psicopatologiche e letture interpretative che siano capaci, per quanto possibile, di orientare i piani di cura. Un altro aspetto reso evidente dalla vicenda di V. è che l’anoressia nervosa (e specialmente le forme ad esordio precoce) può essere un’estrema difesa contro una rottura psicotica: il tentativo di un soggetto di arrestare, differire lo sviluppo di un corpo sessuale adulto, evento insostenibile per la sua psiche. Lo segnalava già, negli anni Trenta del secolo scorso, una psicanalista, Grace Nicolle, coniando l’espressione anoressia pre-psicotica. Nel caso di V. si legge, in chiara trasparenza, il ruolo giocato nell’insorgere della malattia dalle incertezze e dai conflitti intorno alla gestione delle pulsioni sessuali dell’adolescenza, così intense e sconosciute, e all’identità di genere: cosa sto diventando? uomo? donna? che cosa vuol dire diventare uomo o donna? Insostenibile pesantezza del corpo!

• Disturbi dell’umore. Emil Kraepelin giudicò la stessa Ellen West una melanconica. Altri psichiatri hanno avvicinato le fluttuazioni periodiche di alcune pazienti tra anoressia e bulimia alle fasi, rispettivamente, di mania e depressione del disturbo bipolare.

In epoca recente si sono moltiplicati gli studi sui markers biologici della depressione maggiore nei disturbi dell’alimentazione; sulla presenza di disturbi dell’umore nelle persone con anoressia/bulimia e nei loro familiari; sull’efficacia dei farmaci antidepressivi nel trattamento dei sintomi bulimici. Esistono certamente alcuni caratteri clinici in comune tra disturbi dell’alimentazione e dell’umore e il rischio di suicidio è elevato in entrambi. Tuttavia, la fondamentale, caparbia, implacabile ricerca di magrezza che domina il quadro anoressico rappresenta un elemento differenziale sufficiente a tenere distinte le due forme di psicopatologia.

• Disturbi ossessivi. Esistono analogie importanti tra l’anoressia e i disturbi ossessivo-compulsivi. Il rapporto con il cibo e con l’aspetto fisico ha caratteri ossessivi: conteggi di grammi e di calorie, controlli, misurazioni, ispezioni incessanti e rituali rigidi da rispettare per tenere a bada l’angoscia. Ripensiamo all’incisione di Dürer citata nel secondo capitolo e proviamo, per un momento, a usarla come rappresentazione analogica del controllo ossessivo dell’immagine, presente nelle patologie dell’alimentazione. Il corpo di cui si occupa l’incisione è del tutto oggettivato. Assoggettato a canoni misurabili, immobile, sotto controllo: un corpo-statua, sottratto alle inaffidabilità e alle sorprese della carne. Janet parlò, a proposito del caso di Nadia, di obsession de la honte du corps (ossessione della vergogna del corpo) e Franklin S. DuBois propose, nel 1949, di ribattezzare la malattia nevrosi compulsiva con cachessia.

Tratti caratteriali di tipo ossessivo-compulsivo sono frequenti in chi poi si ammalerà di anoressia.

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